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10 stereotipi di lavoratori italiani nell’immaginario collettivo: quanti ne indovini?

Italiano, popolo di lavoratori, di chi ha sempre fretta e di chi passa più ore al lavoro che non a casa con la propria famiglia. Siamo tutti un po’ così: ci lamentiamo, ma… non riusciamo a farne a meno.

Questo nostro essere così (in modi diversi) attaccati al lavoro ci si è rivoltato contro: siamo divenuti “vittime” di una divertente classificazione di stereotipi di lavoratori italiani, che ci lega inesorabilmente e senza via di uscita alla nostra professione.

E allora ecco l’elenco dei 10 stereotipi di lavoratori italiani nell’immaginario collettivo: quanti ne indovini? Oppure – e dai, sii sincero – in quali ti riconosci?

10 stereotipi di lavoratori italiani: ne conosci o ti riconosci?

Pronto per percorrere con noi l’Italia da destra a sinistra, da nord a sud? Via!

  1. Muratore bergamasco: parte la mattina alle 4 per andare in cantiere a Milano, torna a casa la sera alle 20, trasporta pesi, prende in giro i giovani muratori (“bocia”, in dialetto bergamasco), dice parolacce. Ma ogni tanto canta, fischia e fa qualche battuta per allietare la giornata sua e degli altri. In fondo il muratore bergamasco ha un cuore buono…
  2. Tecnico informatico nerd: passa le notti al computer, la mattina si sveglia a mezzogiorno, mangia quando capita e ha solo amici maschi. Le ragazze? Beh, internet è pieno di belle donne…
  3. Postino piacione: ogni tanto si sente ancora la battuta “Oh ma sei figlio del postino?” (domanda adattabile anche a idraulico ed elettricista). Perché se una volta era vero che il postino suonava sempre 2 volte, oggi invece passa ogni 2 giorni… un’attesa più lunga che accende l’entusiasmo!
  4. Parrucchiera pettegola: se vuoi avere news su questa o quella persona, vai dalla parrucchiera e sicuramente sarai accontentato. Radio parrucchiera non conosce pausa, e il palinsesto prevede continue interruzioni per diffondere le ultime notizie fresche fresche.
  5. Manager milanese: ha l’abbonamento dei mezzi pubblici, quando si trova in metropolitana deve fare il contorsionista per restare in equilibrio e preservare la sua valigetta, ha perennemente lo smartphone collegato con il padiglione auricolare via cavo o via bluetooth. Perché ogni lasciata è persa, e una mail può salvare il mondo.
  6. Camionista single: su e giù per il Bel Paese e oltre, facendo la doccia negli autogrill e dormendo in una stanza di latta. Ma come può avere famiglia, il camionista? Eppure, anche se non si direbbe, a volte capita.
  7. Impiegato pubblico lazzarone: “Ma cosa fa quando è chiuso lo sportello? Che lazzarone! Apre al pubblico 1 ora al giorno e si lamenta!“. Sarebbe bello organizzare gite turistiche per conoscere i sistemi informativi in impasse e vedere le scrivanie degli impiegati pubblici pieni di scartoffie e certificati che attendono mesi prima di essere firmati dai responsabili. Certo, salvare la (non) apparenza non è facile…
  8. Casalinga frustrata: “Passa le giornate a casa… ci credo che è triste e frustrata!“. Ah sì? Ne siamo sicuri? Chissà quante casalinghe invece sono più che contente… ma non le interpelliamo!
  9. Ingegnere chiuso di mente: “Quel tipo è proprio un ingegnere!“. Un ingegnere si diverte a creare problemi e a trovare soluzioni: fa tutto da solo. Ma spesso un ingegnere ha passioni non comuni a un ingegnere standard: musica, fotografia, teatro. E allora la mente si apre… inaspettatamente.
  10. Centralinista stressato: il lavoro che nessuno vorrebbe fare, ma che per circostanze varie in molti fanno. Arrivando al punto di non sopportare più la gente, nemmeno viso a viso.  E se chiedi loro una cosa, anche la più banale, ti fulminano. Quanti invece sono sufficientemente saggi da prenderla “easy“, tanto nessun cliente li conosce di persona?

Facci sapere se rientri in alcune di queste categorie… così sfatiamo (o confermiamo?) il mito!